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Sindrome dell’impostore cos’è e come riconoscerla

Ti capita mai di sentirti inadeguato, di non sentirti all’altezza dei tuoi traguardi, di pensare che i tuoi successi siano dovuti a fattori esterni (fortuna, condizioni favorevoli etc.), di avere la sensazione che gli altri siano più in gamba di voi?

Niente paura, sei in buona compagnia, fai parte del 70% della popolazione che sperimenta, almeno una volta nella vita, la sindrome dell’impostore.

Cos’è la sindrome dell’impostore?

Questo termine, studiato coniato dalla Dott.ssa Pauline Clance e colleghi alla fine degli anni ’70 si attribuisce a chi, nonostante i successi oggettivi, non riesce a interiorizzare i propri risultati e ha persistenti dubbi su sé stesso e vive con la paura di essere percepito come impostore o falso.

Il club degli impostori vanta milioni di membri non dichiarati in giro per il mondo, inclusi imprenditori, manager, scrittori, atleti, musicisti, registi e ben note star di Hollywood quali Renée Zellweger, Meryl Streep, Kate Winslet, Jodie Foster e Denzel Washington.

Cause

Nessuno di noi è potenzialmente immune alla sindrome dell’impostore.
Secondo le ricerche, a soffrire di questa insicurezza sono, paradossalmente, le persone più intelligenti e preparate e che hanno performance superiori alla media.

Può sembrare un dato controintuitivo, poiché siamo portati a pensare che l’insicurezza poggi su delle basi solide di un certo grado di incompetenza, eppure non è così.

A soffrire maggiormente di questa sindrome sono, il più delle volte, le persone molto critiche verso se stesse, spesso perfezioniste, con un forte senso del dovere e terrorizzate dal giudizio altrui che le fa sentire inadeguate.

Ambiente familiare

Genitori molto critici, incapaci di amare incondizionatamente, la mancanza di un genuino nutrimento affettivo e la competitività tra fratelli sarebbero fattori predisponenti.

I bambini (e quindi successivamente gli adulti) che crescono in questo tipo di ambiente familiare possono sviluppare un falso sé compiacente per ricevere la validazione esterna dai propri familiari

La società in cui viviamo

Un’altra causa si riscontra sicuramente nel fatto che oggi viviamo in un mondo molto competitivoorientato alla performance e al guadagno, soprattutto in alcuni settori. Viviamo in un costante confronto con gli altri, specialmente in ambito professionale.

Sintomi

I sintomi del supposto impostore comprendono spesso preoccupazionesentimenti depressivi e ansia, dovuti alla pressione di dover mostrare all’esterno la migliore immagine di sé, e alla paura di essere scoperti come persone incompetenti.

Campanelli d’allarme

Un modo per identificare questa convinzione negativa profonda è prestare attenzione alla frasi che diciamo su noi stessi, ad esempio: ”Non sei all’altezza”, “Sei meno intelligente degli altri”, “Non te lo meriti”, “È stata solo fortuna”, “Mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto”, ecc

Come uscirne

Quando pensi di non farcela a riconoscere il tuo talento e ti senti un impostore, fai un respiro profondo e razionalizza ciò che senti.

Acquisire la consapevolezza di soffrire della sindrome dell’impostore e della bugia con cui hai evitato di confrontarti finora, è già un primo importante passo per liberati di questo meccanismo autolimitante. Vediamo, ora, alcune azioni concrete da mettere in pratica sin da subito per disimparare a essere impostori e favorire il cambiamento.

Ecco alcuni consigli per superare questo scoglio ed essere finalmente fiero di te.

La perfezione non esiste: accettalo!

Le manie di perfezionismo vanno a braccetto con la sindrome dell’impostore. Mettiti l’anima in pace: nessuno è perfetto e la ricerca morbosa della perfezione può inibire il tuo processo di realizzazione.

Datti il permesso di sbagliare

Non biasimarti quando sbagli. Errori, fallimenti e battute d’arresto sono all’ordine del giorno per chiunque. Tutti intorno a te sbagliano e sono profondamente “imperfetti” sotto un’apparente aura di perfezione. Rincorrere un ideale di perfezione è frustrante, ti porta solo a vivere male e può indurti a non agire. È ora che tu ti renda conto che fare errori e avere torto è un tuo diritto, così come lo è fallire e imparare dall’esperienza, non conoscere tutte le risposte, avere occasionalmente una giornataccia o non lavorare al massimo. Sei umano.

Accetta i complimenti

Impara ad accettare i complimenti, esercitandoti a rispondere con qualcosa di più appropriato come “Grazie”, invece di attivare la solita risposta automatica che tende a sminuirli (per es. «Oh, non ho fatto niente di speciale»). Questo ti aiuterà a interiorizzare meglio i tuoi successi, a riconoscerli. E poi festeggiali!

Festeggia i tuoi successi

Se fino a questo momento hai evitato accuratamente di metterti in mostra è giunto il momento di allenarti a promuovere il lavoro fatto. Concediti una ricompensa dopo aver portato a termine un progetto, o dopo un importante risultato. È una modalità concreta per creare un legame mentale più forte tra te e il successo.

Riconosci i sintomi

Prendi carta e penna. Respira, concentrati sul momento che stai vivendo ora e scrivi i motivi per i quali pensi di non meritarti il successo. Scrivi i tuoi pensieri ogni volta che si presentano. Puoi scrivere qualunque cosa, da “Non sono abbastanza bravo” a “Non lo merito”.

Scrivere e leggere ad alta voce i tuoi pensieri ti aiuterà a riconoscerli, a metabolizzarli e ad attivare nuovi processi. Ora guarda ciò che hai scritto e rifletti: ti sembra veramente che i tuoi pensieri siano realistici?

Riconosci che te lo meriti

Mettiti in testa che la fortuna non c’entra niente con il tuo successo. Tutti possono essere fortunati. È il modo in cui usi la fortuna che fa la differenza. Se ti senti un impostore è facile che tu tenda a minimizzare i tuoi risultati, ritenendo gli obiettivi raggiunti come frutto del caso e non delle tue capacità e del tuo impegno. Impara, invece, a riconoscerti tutto il merito del tuo successo: una fortunata coincidenza può dare i suoi frutti solo se poi lavori duro per raggiungere il risultato.

Ricordati sempre dei tuoi risultati

Ricordarti dei tuoi risultati e dire a te stesso che ce la puoi fare è un’ottima strategia per non sentirti un impostore e contare sulle tue forze. Anche se potresti non essere perfetto, sicuramente sei bravo in molte cose.

Puoi smettere con la sindrome dell’impostore riprendendo in mano la tua autostima e conquistando la fiducia in te stesso.

Conclusioni

Non ci sono regole universali, senza dubbio un diverso atteggiamento verso se stessi può aiutare.

Attraverso la consapevolezza dei tuoi meccanismi, dei tuoi schemi di pensiero, individuando i tuoi bisogni e valori, fissando degli obiettivi raggiungibili e imparando ad accettare positivamente i tuoi successi, imparerai a prenderti il merito dei tuoi successi nella vita professionale e in quella di tutti i giorni

Un percorso di coaching è quello che fa per te. Qualsiasi cosa tu stia facendo in questo momento per non meritarti il tuo successo sappi che è in tuo potere cambiare questa convinzione con azioni concrete.

Dai un’occhiata ai miei servizi, insieme individueremo il percorso più adatto a te!

Giovanna Visigalli

Esperta di Coaching, Mindfulness, Emozioni e Crescita Personale.  Autrice di e-book, creatrice di training e corsi di formazione online e dal vivo.  Founder di Coaching Experience.