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Trova il tuo Ikigai e troverai la tua felicità

La parola giapponese Ikigai è composta da “iki” (vivere) e “gai” (ragione) e il termine potrebbe essere quindi ricondotto a “ragione di vivere” o “scopo nella vita”.

Oltre ad essere un concetto affascinante e che fa riflettere, l’Ikigai è anche un metodo pratico per capire qual è lo scopo della tua vita.

È infatti l’intersezione di 4 elementi:

  • Passione: l’unione di quello che ami e quello in cui sei bravo
  • Professione: quello in cui sei bravo e quello per cui puoi essere pagato
  • Vocazione: quello di cui il mondo ha bisogno e quello per cui puoi essere pagato
  • Missione: quello che ami e quello di cui il mondo ha bisogno

Laddove tutti e quattro si intrecciano, si forma il nostro ikigai.

Come trovare il proprio Ikigai

Per avere delle risposte, anche riguardo a se stessi e alle proprie aspirazioni, è necessario per prima cosa porsi delle domande.

Una domanda potente che potrebbe aiutare nella ricerca dell’Ikigai potrebbe essere:

Cosa mi fa alzare dal letto ogni giorno con una gran voglia di vivere?

Per farti un esempio ti posso dire per me significa ascoltare, motivare, ispirare o formare le persone. Ne esco ricaricata e piena di gioia, con una sensazione di aver portato il mio contributo al mondo, mi capita davvero al termine di una sessione di sorridere e sentirmi come se camminassi sulle nuvole. Incredibile ma succede davvero.

Per passare dalla teoria alla pratica ti propongo un piccolo esercizio.

Esercizio

  1. Prendi un foglio bianco
  2. Elenca 10 attività che ti piacciono; es: cucinare, giocare a scacchi, ecc
  3. Barra le attività in cui non sei (molto) bravo/a (magari adori giocare a scacchi ma hai constatato che perdi sempre)
  4. Barra le attività che non sono utili ad altre persone (è il caso di moltissimi hobby come collezionare le banconote oppure giocare con un videogame
  5. Identifica tra le attività rimanenti quelle che potrebbero trasformarsi in una professione (ad es. se si tratta di cucinare, magari potresti diventare un cuoco), ossia quelle per cui potresti essere pagato/a.

Ovviamente ognuno di noi ha un proprio Ikigai e non bisogna scoraggiarsi se non si raggiunge questa consapevolezza immediatamente, perché è normalissimo.

Puoi trovare facilmente qualcosa in cui sei bravo e che ti piace, ma spesso non potrai (o vorrai) trasformarlo in lavoro. O ancora, magari sei molto bravo nella tua professione, ma purtroppo non provi piacere quando lavori.

Trovare il proprio IKIGAI non è facile, è come una ricerca del tesoro in cui il tesoro è diverso da persona a persona.

Dipende da vari fattori e inoltre è in continua evoluzione e dipende dalla propria storia personale, vicissitudini e incontri personali.

Conclusioni

Così come per gli abitanti di Okinawa sapere qual è il proprio Ikigai procura benessere, pace e longevità, perché la vita è onorata rispettandone il proprio personale senso e scopo, così altrettanto varrà per chi vorrà intraprendere questo viaggio alla scoperta del proprio Ikigai.

Lo sostenne, in altri termini, anche Carl Gustav Jung, quando dichiarò che “una vita passata senza la ricerca di un senso non è una vita degna di essere vissuta!

Io, dal canto mio, ti invito a riflettere sul tuo ikigai, considerando che gran parte della tua esistenza la trascorrerai lavorando e quindi non è concepibile sprecare un’intera esistenza svolgendo qualcosa che non ti soddisfa, sperando che 3 settimane di ferie retribuite (nella migliore delle ipotesi) possano darti la motivazione per continuare.

Ricorda il cambiamento è sempre possibile, sta a te decidere di attivarlo o continuare “a girare a vuoto nella ruota del criceto”.

Giovanna Visigalli

Esperta di Coaching, Mindfulness, Emozioni e Crescita Personale.  Autrice di e-book, creatrice di training e corsi di formazione online e dal vivo.  Founder di Coaching Experience.