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Paura del fallimento: consigli pratici per gestirla e superarla

Ti è mai capitato di aver paura di non riuscire a realizzare qualcosa al punto tale da decidere di non provarci nemmeno?
La paura di non riuscire a raggiungere i propri obiettivi può immobilizzare fino a tal punto di provocare in noi un senso di disfatta e di rinuncia. Chiaramente, quando permettiamo alla paura di fermare i nostri progetti, rischiamo di perdere per strada numerose opportunità.

La paura del fallimento può essere definita una reazione emotiva, cognitiva e comportamentale alle potenziali conseguenze negative che la persona prevede si possano verificare, per il mancato raggiungimento di un obiettivo. È l’intensa preoccupazione, fatta di pensieri negativi, associata a difficoltà nel prendere decisioni o intraprendere azioni potenzialmente rischiose, nell’esatto momento in cui la persona immagina tutte le cose orribili che potrebbero accadere nel caso in cui non venga raggiunto l’obiettivo prefissato.

“Sintomi” della paura del fallimento

In genere la riluttanza a provare cose nuove o a essere coinvolti in progetti impegnativi; il continuare a procrastinare o non riuscire a perseguire gli obiettivi.
Avere bassa autostima o fiducia in se stessi; il perfezionismo, vale a dire, la tendenza a provare solo le cose che sai che riuscirai a portare a termine perfettamente con successo.
La paura del fallimento determina una serie di reazioni neurovegetative che contribuiscono a provocare altri fallimenti, innescando così una reazione a catena che si automantiene.
Questo atteggiamento andrà radicandosi nel tempo, portandoci ad collezionare occasioni perse, a perdere fiducia e autostima, ad accrescere un profondo senso di insoddisfazione e disagio, secondo uno schema come questo:

circolo_fallimento

Fallimento: diversi punti di vista

È quasi impossibile affrontare la vita senza provare una qualche forma di fallimento. Come per ogni esperienza, la cosa sorprendente del fallimento è che siamo noi a decidere che valore e che significato attribuirgli.

Possiamo scegliere di vedere il fallimento come “la fine del mondo”, o come il banco di prova della nostra incapacità, oppure, possiamo guardarlo come un’occasione di apprendimento e di crescita. Ogni volta che non riusciamo a realizzare qualcosa, possiamo scegliere di cercare di capire la “lezione” che ci insegna: crescere, impedire di fare i medesimi errori ecc…

Esempi di persone di successo che hanno fallito

È facile trovare persone di successo che hanno sperimentato il fallimento.
Per esempio:
Steve Jobs, il fondatore di Apple, fu licenziato dall’azienda che aveva creato, ma che poi riconquistò anni dopo, salvandola dal fallimento.
Walt Disney, il “papà” di Topolino e di tanti altri personaggi e cartoni animati celebri, fu licenziato da un giornale perché privo di immaginazione e di buone idee.
Marilyn Monroe, ancora oggi considerata un’icona sexy, venne inizialmente cartata dalla casa di produzione Columbia Pictures perché poco bella e talentuosa. In quell’occasione, le suggerirono di fare la segretaria.
AlbertEinstein, che ha formulato la teoria della relatività, fu etichettato dalla sua maestà come mentalmente lento. La pubblicazione dei suoi studi gli valse il Nobel per la fisica.
Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione della specie, era considerato un inconcludente e suo padre lo giudicava un sognatore ad occhi aperti.
Stephen King, prima di pubblicare il suo libro d’esordio, ricevette ben trenta rifiuti dalle case editrici
Michael Jordan, vero mito del basket, venne scartato dalla squadra della sua scuola. Lui, però, non si arrese. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto, ha detto.
Thomas Edisonfece diversi tentativi prima di arrivare a questo risultato. Quando gli chiesero perché non si fosse arreso dopo tanti errori, disse: «Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato». Inoltre, un’altra delle sue frasi più famose è: «Molti fallimenti nella vita si segnalano da parte di quegli uomini che non realizzano quanto siano vicini al successo nel momento in cui decidono di arrendersi».

La maggior parte di noi “inciampa e cade” nella vita.

Superare la paura del fallimento

Qui di seguito alcuni consigli utili per cercar di gestire la paura di fallire

  1. Analizza tutti i risultati possibili. Molte persone sperimentano la paura del fallimento perché temono l’ignoto. Prova a superare la paura passando in rassegna tutti i potenziali esiti della tua decisione.
  2. Impara a pensare positivo. Il pensiero positivo è un modo incredibilmente potente per costruire fiducia in se stessi e neutralizzare meccanismi di auto-sabotaggio. Sperimentando esperienze positive, i vostri schemi mentali andranno via via sradicandosi e il mostriciattolo sputa-cattiverie, sconfitto e smentito dalle vostre conquiste, smetterà di tormentarvi.Ricordiamoci che i limiti siamo noi stessi a metterceli, sono le nostre convinzioni e le nostre aspettative.
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  3. Prefigurati lo scenario peggiore. In alcuni casi, pensare agli esiti negativi, se da un lato può sembrare difficile, dall’altro può essere utile per razionalizzare meglio paure per esempio infondate o ancora aiutare a trovare anche negli esiti più nefasti, possibilità di crescita. Anche nella peggiore delle situazioni, non ci sarà niente di davvero irrecuperabile.
  4. Inizia con piccoli obiettivi. Pensare a questi obiettivi come a dei piccolissimi step progettati per il raggiungimento della meta finale può contribuire a rafforzare la fiducia.

E ora ti chiedo, cosa faresti se sapessi di non fallire?

Dai un’occhiata ai miei servizi per sapere come iniziare a farlo, troveremo insieme la soluzione adatta a te.

Giovanna Visigalli

Esperta di Coaching, Mindfulness, Emozioni e Crescita Personale.  Autrice di e-book, creatrice di training e corsi di formazione online e dal vivo.  Founder di Coaching Experience.